L'ARTE DI CESARE
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Un giorno Cesare sentì dentro di sé il bisogno di esprimere i suoi sentimenti e le sue fantasie con la pittura, di realizzare sulle tele storie fatte di linee e forme ma soprattutto di colori, che sono quello che Cesare più di tutto vuole mostrare.
Anche in pittura (come in cucina), racconta Cesare “sono un autodidatta, che ha imparato con l’aiuto di qualche amico”. Ma i suoi quadri su tela o su tavolette di legno rivelano una ricchezza anche in questo caso sorprendente, i colori sono forti e ben equilibrati, i temi i più vari, ma soprattutto rappresentano la natura e i paesaggi, raccontano favole ascoltate e altre immaginate, delineano colline su cui si arrampicano in un equilibrio precario (sempre messo in discussione) file di automobili minuscole o di motociclette che salgono fino alla cima e poi ridiscendono, dipingono fiori dai colori esplosivi, rimandano a ricordi trasfigurati con l’immaginazione e la forza di un animo libero.
Qualche volta questi stessi soggetti vengono dipinti su fogli di carta bianca, o sulla carta azzurra in cui una volta veniva impacchettato lo zucchero (ancora un ricordo della bottega della sua infanzia) o sulla carta paglierina da macellaio, e sono il contorno per i menù personalizzati dove l’elenco dei piatti, ricopiato in bella calligrafia, è collocato a fianco di fiori, pesci, animali, macchie di colore.
Un’altra forma di creatività, non meno suggestiva, in mostra nell’autunno del 2013 a Cherasco con la presentazione di “99 Menù Dipinti”. |
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